Bologna, 9 luglio – Per l’esondazione del Ravone i giudici danno ragione ai 20 cittadini residenti in via di Ravone, via del Genio e via Zoccoli che avevano fatto ricorso contro Comune e Regione. La decisione del giudice del Tribunale civile di Bologna, Paolo Siracusano, ha accolto il ricorso di danno temuto che i residenti avevano presentato con il supporto del Comitato per la tutela dal dissesto idrogeologico di Bologna. I residenti, assistiti dall’avvocato Adriano Travaglia, avevano promosso la causa contro il Comune, la Regione e il Consorzio della Bonifica renana dopo l’alluvione dello scorso ottobre.La denuncia per danno temuto può essere presentata da chi ha ragione di temere che a edifici o proprietà possano arrivare futuri danni, in mancanza di un’azione che metta fine a una situazione di pericolo. Da qui, come successo in questo caso, il giudice può disporre una garanzia per danni eventuali. Che cosa succede a Comune e RegioneIn particolare, fa sapere il Comitato per la tutela dal dissesto idrogeologico, “è stato disposto che il Comune e la Regione ‘prestino garanzia per i danni eventualmente derivanti’ ai ricorrenti “dal bacino idrogeologico del torrente Ravone”. Tradotto: Comune e Regione dovranno prevenire eventuali danni, provvedendo alla messa in sicurezza del bacino idrogeologico del torrente Ravone. Da qui, dovranno versare un deposito cauzionale pari a 3.661.404,90 euro (somma a cui ammontano, secondo le stime, i danni subiti nell’ultima alluvione dai 20 ricorrenti, ndr) che si può attuare anche “sottoscrivendo una polizza assicurativa” dello stesso importo “per la responsabilità civile verso i ricorrenti a copertura dei danni casualmente riconducibili al bacino idrogeologico del torrente Ravone”. Per il Comitato, quindi, è “stata confermata la tesi dei ricorrenti che considerava responsabilità della Regione e del Comune la cattiva manutenzione del Ravone”. Il Tribunale, ricorda, tra l’altro, che “il rischio idrogeologico è noto alla Regione senz’altro a partire dal 2013, concretizzandosi poi a ottobre 2024”.L’alluvione di ottobre 2024Non solo. Il Comitato evidenzia che “il Tribunale ha escluso che gli eventi di ottobre 2024 siano di natura ‘eccezionale’, almeno ‘nel senso che abitualmente si ricollega alle ipotesi di esenzione di responsabilità“. Da qui, la “completa soddisfazione” dello stesso Comitato e dei ricorrenti, perché “dopo tanto impegno profuso nel sostenere questa azione giudiziaria, il Tribunale ha compreso pienamente lo stato di paura in cui versano i residenti in zone della città soggette a continui pericoli derivanti da alluvioni ed esondazioni, così aprendo la strada a forme innovative di tutela dei cittadini nei confronti delle inerzie della Pubblica amministrazione e al risarcimento degli ingenti danni subiti
”.